Le rassicurazioni del presidente della Giunta regionale Vito Bardi sui conti della sanità lucana non convincono la Cisl Medici che «sugli atti di approvazione del bilancio 2022 si riserva di fare le dovute analisi e approfondimenti». Il sindacato ribadisce «quanto già espresso rispetto alla mancanza, ad oggi, del riparto definitivo del fondo sanitario regionale riguardo all’esercizio finanziario 2021 e al ritardo con cui alcune aziende sanitarie hanno adottato i propri bilanci, in barba ai termini definiti per legge e ai criteri di trasparenza e di buona amministrazione. Rispetto all’esercizio finanziario 2022, alla luce di quanto riportato dalla stampa nell’ultima settimana e di quanto poi dichiarato dal presidente Bardi e dall’assessore Fanelli dopo l’incontro avuto con il Mef, è spontaneo che sorgano alcune perplessità».
«Ci chiediamo come incide sul bilancio 2022 quanto ancora non definito rispetto all’esercizio finanziario 2021? Come sono avvenuti i ripianamenti dei disavanzi rispetto alle cifre che in questi giorni sono state ipotizzate? Magari si è andati ad agire con il ridimensionamento dei fondi di accantonamento e/o di solidarietà o magari si sono azzerati i fondi di prudenza per le coperture assicurative. Oppure si è fatto riferimento ai fondi Covid che hanno finalità esclusive e vincolate. Ci chiediamo come mai viene accumulato disavanzo in un periodo in cui, causa pandemia, i servizi hanno funzionato in maniera ridotta o addirittura sono stati chiusi. Sono perplessità che andremo a meglio chiarire alla luce dei conti economici quando essi saranno disponibili all’evidenza pubblica».
«È davvero poco rassicurante vedere che viene ostentata soddisfazione per la certificazione di un disavanzo di 15 milioni (cifra di tutto rispetto riguardo al capitolo finanziario del FSR), mentre dall’altro lato vi è un sistema sanitario regionale che è in una condizione di sofferenza su tutti i principali indicatori. Siamo in fondo alle classifiche per liste di attesa, emigrazione passiva, fuga dei cervelli, prevenzione, screening oncologici. Forse sarebbe il caso di evitare certe esternazioni e di rimboccarsi le maniche per cercare di capire come organizzare in modo efficace ed efficiente la risposta ai bisogni di salute dei cittadini».