Cari amici,
dopo il presidio nazionale che si è tenuto il 16/12 u.s. nei pressi del Senato per manifestare contro i tagli
finanziari, occupazionali e salariali che si prospettano nel comparto delle Province, il Governo ha risposto
alla nostra richiesta di incontro ricevendo una delegazione sindacale composta da FP CGIL, CISL FP e UIL
FPL.
L’esito dell’incontro, purtroppo, ha confermato l’intenzione dell’esecutivo di proseguire nel ddl di stabilità
2015 con i tagli finanziari e le riduzioni delle dotazioni organiche di Province e Città Metropolitane, senza
attendere il completamento dell’iter attuativo della L. 56/2014 che prevedeva la mappatura delle funzioni
provinciali e l’individuazione delle risorse umane da trasferire.
Il rischio effettivo cui andiamo incontro sarà quello di dover gestire processi di mobilità per migliaia di
lavoratori che, al contrario, avrebbero dovuto costituire la struttura portante del nuovo riparto di funzioni tra
gli enti interessati al riordino. Senza considerare che dal 1° gennaio il personale precario non sarà prorogato.
Altro che riordino istituzionale delle funzioni. Quello che ci propone il Governo è un “delirio istituzionale”!
Le domande che abbiamo posto ai rappresentanti dell’Esecutivo, rimaste prive di risposta, sono state:
1. in assenza di completo riordino ai sensi dell’Accordo Stato Regioni del 11/09/2014 e del DPCM del
26/09/2014, l’emendamento al ddL di stabilità 2015 che dispone una riduzione della dotazione
organica di città metropolitane e provincie pari, rispettivamente al 30 e al 50 per cento, provocherà
l’esubero e la mobilità di migliaia di lavoratori. Quando sarà completato il trasferimento delle
funzioni non fondamentali agli Enti subentranti, con quali competenze verranno esercitate?
2. il taglio delle risorse finanziarie agli Enti locali costituirà certamente impedimento al trasferimento
del personale provinciale presso gli Enti subentranti. Tanto più che l’effettiva decorrenza di esercizio
delle funzioni da parte di questi ultimi è subordinata alla garanzia di adeguata copertura finanziaria.
Qualora le funzioni restassero incardinate presso le Province e le Città metropolitane cosa proporrà il
Governo per uscire dall’impasse?
3. dal 1° gennaio e in assenza di un riordino organico, chi garantirà ai cittadini servizi fondamentali
gestiti dal personale precario con contratto in scadenza al 31 dicembre 2014?
Il Governo, piuttosto che rispondere, ci ha offerto un tardivo coinvolgimento ai lavori dell’Osservatorio
nazionale (di cui al Dpcm del 26/09/2014) che si riunirà nel mese di gennaio 2015. Ovvero quando il ddl di
stabilità avrà terminato il suo iter e saremo coinvolti, in modalità ancora da definire, in un riordino che
considera il taglio occupazionale e salariale un presupposto e non una conseguenza del riordino. Tenuto
conto dell’indifferenza del Governo alle delicate questioni che abbiamo sollevato, abbiamo deciso
unitariamente di proseguire il percorso di mobilitazione che continuerà il 19 dicembre p.v. con
l’occupazione delle Province e con contemporanei presidi dinanzi agli Enti regionali.
Contestualmente chiederemo ai rappresentanti di questi Enti di riceverci e appoggiare la nostra protesta che
diventerà anche la loro, diretti destinatari dei tagli del Governo. A tal fine, vi alleghiamo un fac-simile di
lettera da inoltrare tempestivamente ai Presidenti delle Giunte regionali. Resta a voi da valutare l’eventuale
coinvolgimento delle Prefetture.
Roma, 17 dicembre 2014
Cordiali saluti
FP CGIL CISL FP UIL FPL
R.Dettori G. Faverin G. Torluccio