Saltato il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori della sanità
Cisl Fp contro la decisione di Cgil, Uil e Nursing Up di non firmare il rinnovo contrattuale
«Il danno economico è di circa 330 euro, vadano a spiegarlo alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità»

Potenza, 27 gennaio 2025 – «Cgil, Uil e Nursing Up hanno fatto saltare il tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro della sanità pubblica, negando ai lavoratori e ai professionisti della sanità le conquiste ottenute in mesi di negoziato e di pressing su Governo e Parlamento. È una decisione grave che tocca direttamente le tasche di chi ogni giorno garantisce il diritto alla salute dei cittadini». È quanto sostiene il segretario generale della Cisl Fp Pino Bollettino. «Nel corso del negoziato erano stato raggiunti risultati importanti sia in termini salariali che normativi. Il blocco del negoziato comporta la perdita di aumenti stipendiali fino al 7%, pari ad oltre 170 euro lordi al mese su 13 mensilità, insieme ad ulteriori 90 euro annui pro capite per incrementare i fondi contrattuali. Tutte le indennità erano state aumentate grazie a specifici stanziamenti di legge, offrendo un concreto riconoscimento economico a chi lavora in prima linea al servizio della salute dei cittadini. Inoltre, erano stati introdotti importanti strumenti per la sicurezza sul lavoro, come l’obbligo per le aziende di assumersi ogni onere di difesa legale in caso di aggressione al personale, questione che in sanità è diventata una vera e propria emergenza».

«Tutto ciò – continua Bollettino – è andato in fumo per la volontà espressa da alcune sigle sindacali di dire no a prescindere ai contenuti dell’accordo. Un atteggiamento che ora mette a rischio anche il rinnovo per il triennio 2025-2027 per il quale sono già stanziati fondi pari a 5,5 miliardi che avrebbero portato, in pochi mesi, altre 160 euro nelle tasche dei lavoratori e ci avrebbe portato ad un reale avvicinamento della durata contrattuale alla sua vigenza. Inoltre, sarebbe aumentata notevolmente l’indennità di pronto soccorso e quasi raddoppiata l’indennità delle ostetriche. Sommando, il danno economico creato alle lavoratrici e ai lavoratori dal mancato rinnovo del Ccnl ammonta a circa 330 euro lordi mensili, più tutte le somme derivanti dall’aumento delle varie indennità. Vadano ora in assemblea a spiegare ai lavoratori perché hanno negato gli aumenti, gli arretrati, le indennità e tutte le innovazioni normative conquistate con mesi di lavoro, giocando sulla pelle dei lavoratori», conclude Bollettino.

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