Carissime/i,
si è svolto nella mattina di oggi 27 luglio l’incontro con il Governo per l’illustrazione della
cornice finanziaria del Decreto Aiuti bis, di prossima emanazione, necessario per
implementare gli interventi di sostegno a contrasto dell’emergenza-prezzi dovuta alla crisi
energetica, che continua a gravare famiglie e imprese.
In apertura dei lavori il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che è stata
chiesta al Parlamento l’autorizzazione all’utilizzo di 14 miliardi di euro, derivanti dai migliori
risultati degli andamenti economici, ovvero dalle risorse da maggiori entrate che possono
quindi essere restituite al sistema economico e sociale.
La cornice finanziaria del provvedimento è precisamente di 14.3 miliardi di euro che
verranno utilizzati a partire dal rafforzamento delle misure già adottate.
In merito al contenimento del costo dell’energia, la maggior parte delle risorse verrebbe
utilizzato per proseguire nella riduzione degli oneri di sistema; sono poi stati annunciati
interventi su crediti di imposta, misure sulle realtà energivore, sconti su bollette dell’energia
e del gas nonché il prosieguo dell’intervento sul taglio delle accise.
Si prevedono poi una serie di misure per sostenere gli enti pubblici: dal settore sanitario ai
comuni e città metropolitane, così come l’anticipazione degli interventi di rivalutazione delle
pensioni fin dalla seconda parte dell’anno, insieme a una possibile misura calibrata sui
contributi sociali dei lavoratori (decontribuzione).
I “pesi” finanziari da articolare sul complesso dei diversi interventi sono ancora da definire,
ma la scelta di fondo sarebbe quella di non aumentare eccessivamente lo spettro delle
azioni per concentrarsi sugli ambiti più importanti, indirizzando sulle singole misure risorse
significative.
Come CISL, in apertura del nostro intervento, abbiamo dato atto al Presidente del Consiglio
di aver onorato l’impegno assunto con le parti sociali nell’incontro dello scorso 12 luglio,
confermando la propria serietà istituzionale. Abbiamo anche espresso il nostro rammarico
per una crisi innescata su un provvedimento che destina risorse a lavoratori, pensionati e
imprese, determinando una situazione di ingovernabilità nell’ambito di uno scenario di
particolare complessità. Ci siamo quindi uniti all’appello del Presidente della Repubblica alla
responsabilità, dichiarandoci pronti a metterci in gioco per risolvere problemi di grande
delicatezza, a partire dalla crescente inflazione.
Per la Cisl il Decreto Aiuti bis dovrà dare continuità e consolidare le misure già assunte in
precedenza, recuperando alcune gravi debolezze del precedente provvedimento, in
particolare rispetto alla necessità di porre rimedio all’esclusione dei lavoratori precari e di
quelli in somministrazione (bonus 200€), in larga misura presenti nel Paese.
Inoltre condividiamo che vada prorogato il taglio, in prossima scadenza, delle accise sul
carburante, così come lo sconto in bolletta per le famiglie in difficoltà, rispetto al quale
abbiamo proposto di sollevare la soglia ISEE oggi fissata in 12.000 a 15.000 euro, per
allargare la platea dei beneficiari.
Abbiamo anche insistito sull’esigenza di programmare una ulteriore proroga del bonus di
200 euro, in considerazione del fatto che si tratta di un intervento diretto e utile a sostegno
delle famiglie. Per la Cisl, inoltre, andrà verificata la possibilità di un provvedimento di
riduzione dell’IVA da attuare in maniera selettiva, rivolto alle famiglie in difficoltà e tarato
sui beni di largo consumo.
Ribadendo quanto già segnalato nell’incontro del 12 luglio, abbiamo anche proposto di
innalzare la detassazione dei fringe benefit utilizzati dalle aziende dagli attuali 280 euro a
1.000 euro, data la disponibilità di molte realtà a sostenere in tal senso lavoratrici e
lavoratori. Allo stesso modo è nostra convinzione che debba essere ridotta la tassazione sui
proventi della contrattazione di secondo livello.
In merito al tema del cuneo fiscale, abbiamo proposto di aprire immediatamente il
confronto nella prospettiva della prossima legge di bilancio, valutando di insistere sulla
componente fiscale ed evitando di incidere su quella contributiva e quindi previdenziale, che
potrebbe avere ripercussioni sui montanti pensionistici dei lavoratori. Così come abbiamo
insistito sull’esigenza di rafforzare l’intervento sulle pensioni in essere per contenere
l’impatto dell’inflazione.
Sul fronte delle risorse, alla dotazione finanziaria prevista, potrebbero aggiungersi altre
risorse derivanti dalla ulteriore tassazione dell’extra gettito delle imprese del settore
energetico, della logistica e dell’economia digitale che, per effetto della crisi, stanno
incrementando i profitti. Per la nostra Organizzazione il predetto extra gettito dovrà essere
canalizzato a sostenere famiglie, lavoratori e pensionati.
L’occasione odierna ci ha consentito di porre al Governo l’esigenza di non abbassare la
guardia sulle problematiche del sistema produttivo, particolarmente sollecitato dall’attuale
congiuntura, richiedendo di confrontarci con i Ministri competenti sulle maggiori criticità, a
prescindere dalla crisi istituzionale.
Passando alle repliche del Governo, il ministro del lavoro Orlando ha ribadito che il sostegno
a salari e pensioni è da considerarsi quale argomento da iscrivere nel novero degli “affari
correnti”, comunicando che è stato quantificato il numero dei lavoratori esclusi dal bonus
200 euro e che il costo della estensione agli stessi appare sostenibile, attestandosi intorno ai
25 milioni di euro.
Il ministro per lo sviluppo economico Giorgetti ha ritenuto ragionevole la proposta di
condizionare, come richiesto anche dalla Cisl, gli incentivi alle imprese all’applicazione dei
contratti collettivi di lavoro. Rispetto alla sollecitazione sindacale su un maggior controllo su
prezzi e tariffe ha fatto capire, invece, che l’unità di missione istituita presso il ministero non
sarebbe ancora operativa a causa di una normativa lacunosa che necessiterebbe di ulteriori
interventi. Così come ha dato disponibilità a non derubricare l’attenzione del proprio
dicastero sulle situazioni di maggior criticità del sistema produttivo.
Il ministro dell’agricoltura Patuanelli ha espresso la volontà di riallineare il settore agricolo
rispetto alle misure, indirizzate in precedenza agli altri comparti produttivi, che avevano
escluso il settore primario, sostenendolo ulteriormente a causa della grave siccità.
Il ministro per la Pubblica Amministrazione Brunetta si è dichiarato fiducioso in merito alla
possibilità di chiudere a breve il contratto enti locali e ha condiviso la proposta di sgravi sul
secondo livello contrattuale, così come la sollecitazione della Cisl sugli sgravi dell’IVA sui
generi di prima necessità.
Il ministro dell’economia Franco nel confermare che il predetto provvedimento si colloca
nell’alveo di un gettito fiscale che quest’anno è stato più generoso, ha ricordato che con
questo ulteriore intervento le uscite dello Stato per contenere la crisi ammontano a 48
miliardi.
Ha manifestato, tuttavia, preoccupazioni per i prossimi mesi, per le note questioni legate
alle dinamiche internazionali. Si è detto comunque ottimista, in considerazione dell’uscita
del PNRR dalla fase progettuale che nei prossimi mesi potrà offrire una buona spinta per
l’economia.
In merito alle nostre proposte si è dichiarato favorevole alla detassazione del secondo livello
contrattuale, pur ricordando che gli interventi del Governo, vista la situazione, potranno
essere limitati all’anno in corso.
In conclusione dei lavori il Presidente del Consiglio Draghi ha rassicurato le OO.SS. che se le
entrate cresceranno oltre l’attuale previsione, queste saranno impiegate per tutelare
lavoratori, pensionati e imprese.
Nel salutarvi con affetto, e considerata l’importanza del confronto e la previsione di un suo
prosieguo, sarà nostra cura continuare a tenervi informati.
Luigi Sbarra